Con la conversione in legge del “Decreto Aiuti bis”, è stata prorogata al 31/12/2022 la possibilità di svolgere attività lavorativa in modalità smart working senza la necessità di stipulare un accordo individuale, rendendosi unicamente necessario comunicare i nominativi dei lavoratori interessati tramite il portale governativo.
Qualora, però, gli accordi individuali già sottoscritti si estendano temporalmente oltre il 31/12/2022, è obbligatorio comunicare in via telematica al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali i nominativi dei lavoratori e le date di stipula, di inizio e di fine (se l'accordo è a tempo determinato) delle prestazioni di lavoro in modalità agile, secondo le modalità individuate dal D.M. 149/2022.
Considerata la necessità di garantire a tutti i soggetti obbligati e abilitati la possibilità di adeguarsi alle summenzionate modalità operative, il termine per assolvere agli obblighi di comunicazione è stato prorogato al 01/01/2023.
E’ stato anche sancito, sempre fino al 31/12/2022, il diritto allo smart working per:
- i lavoratori fragili, come definiti dal D.M. del 04/02/2022;
- i genitori di figli minori di 14 anni, a condizione che la modalità organizzativa del lavoro agile sia compatibile con le caratteristiche della prestazione e che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell'attività lavorativa, o genitore non lavoratore.
Inoltre, è stata prevista, senza limiti temporali, la priorità all’accesso allo smart working in favore:
- dei genitori di figli fino a 12 anni di età;
- dei genitori di figli disabili;
- dei lavoratori che si trovano in una situazione di gravità accertata;
- dei lavoratori che assistano soggetti con disabilità.
Trattandosi, questa, di una priorità e non di un diritto individuale, tali categorie di lavoratori non potranno accedere allo smart working se il datore di lavoro non intendesse attivarlo.
Il nostro Studio rimane a disposizione per chiarimenti e nel caso le Aziende Clienti volessero incaricarci della trasmissione dell'elenco dei lavoratori a cui è stato concesso lo smart working (anche per poche ore alla settimana) al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.